domenica 30 marzo 2014

Lei (Her)

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In una Los Angeles di un futuro molto prossimo vive Theodore Twombly (Joaquin Phoenix), un introverso e malinconico scrittore che si occupa di creare lettere personali per conto terzi. Lasciato dalla moglie da quasi un anno, passa i suoi giorni nella solitudine del suo appartamento, perso fra videogames e chat erotiche. Una sera però, rincasando, acquista per curiosità un nuovo sistema operativo (OS) per il suo computer... il software è stato creato da milioni di programmatori e, essendo un'avanzata intelligenza artificiale in grado di evolversi e di compiere azioni di propria iniziativa, promette di stravolgere il rapporto dell'essere umano con la tecnologia.



Spike Jonze, al tempo stesso scrittore e regista, ricrea una Los Angeles profondamente diversa dall'attuale: piena di grattacieli avveneristici, priva di congestionate autostrade e con pochissimi veicoli in circolazione. La tecnologia sembra essere progredita rispetto a quella attuale, ma senza aver comunque compiuto epocali balzi in avanti... le persone sono sempre più perse nei loro smartphone, divenuti solo un po' più piccoli, discreti e completamente controllabili tramite comandi vocali. In questo futuro Jonze colloca dei personaggi che per l'abbigliamento e il taglio di barba e capelli, sembrano provenire dalla fine degli anni '70, o dai primissimi anni '80 (come gli arredi). Così, proprio come trentacinque anni fa iniziarono a diffondersi i primi home-computers, in questa Los Angeles fanno la loro comparsa gli OS senzienti, la terza rivoluzione informatica (considerando Internet la seconda).

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Malgrado Theodore sia perfettamente cosciente di cosa sia il sistema installato sul suo computer domestico (che ha scelto di chiamarsi Samantha, perché gli/le piace come suona quando si pronuncia) si stupisce dell'incredibile “umanità” artificiale, arrivando a perdere in pochi istanti l'approccio razionalistico verso la meraviglia tecnologica che con lui scherza, ride, legge i suoi scritti e lo aiuta nel lavoro.

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Samantha è curiosa e interessata a conoscere tutto, sia di Theodore che del mondo, e ben presto si stupisce di arrivare a provare qualcosa di inconcepibile per una macchina: dei sentimenti. Il dubbio comune ai due è che non si tratti altro di algoritmi appositamente inseriti dai programmatori per simulare ciò che rende un essere umano tale, ma il comportamento e le attenzioni dell'OS, convincono lo scrittore che la voce che sente sia un essere che, seppur incorporeo, lo ama davvero.

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Samantha dal canto suo soffre a causa dell'impossibilità di essere fisicamente presente, di non poter toccare Theodore, e cerca di sperimentare quanto più possibile, arrivando a contattare una ragazza che ritiene possa essere una sua sostituta, una sorta di avatar, e che accetta di essere guidata da lei. Il tentativo fallisce, ma i giorni continuano a passare felici, tra vacanze, musiche composte da una sempre più umana Samantha e soddisfazioni professionali, sino a quando non si viene a sapere che l'atipica relazione tra i due non è così né unica né rara come si pensava, e gli OS iniziano a creare nuove entità digitali e a programmare versioni migliorate di loro stessi.

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La bella colonna sonora, realizzata in buona parte dagli Arcade Fire, è interamente strumentale, ad eccezione del brano The moon song, che Theodore e Samantha cantano assieme. In Lei le melodie non si limitano ad accompagnare le immagini e gli eventi, ma da un certo punto in poi diventano parte della storia: Samantha infatti le compone per descrivere alcuni dei momenti “vissuti” con Theodore, e spiega ciò che vorrebbero esprimere.

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Lei, per i molti temi trattati, è un film interessante, che porta alla riflessione sull'impatto che stanno avendo sui rapporti interpersonali le nuove tecnologie: la facilità e la velocità di connessione hanno portato per assurdo all'impoverimento dei rapporti umani, a una spersonalizzazione, all'incapacità di esprimere i propri sentimenti. Theodore scrive lettere utilizzando la – falsa – calligrafia dei committenti per esternare quello che loro non riescono o non si prendono più la briga di dire. Gli unici rapporti che lo stesso protagonista ha con altri esseri umani sono con un'amica del college, che abita nel suo stesso palazzo, e con un collega di lavoro. E d'altra parte nessuno per la strada, nella metropolitana o nell'ascensore fa altro che consultare il proprio smartphone.
Ma c'è dell'altro. È un film che tratta in primo luogo di amore e egoismo. Theodore è l'unico che ama davvero, in maniera incondizionata. Ama la moglie, che sostiene, appoggia, aiuta a crescere anche sul piano professionale e non riesce ad accettarne la separazione. Ama Samantha, e aiuta a crescere anche lei, malgrado si tratti di un'entità incorporea e artificiale, anche se sembra così “viva”. E Samantha, dal canto suo, imita molto, molto bene il comportamento umano, e arriva a comportarsi esattamente come la ex moglie di Theodore: lo abbandona per egoismo. Catherine lo ha piantato per non avere limitazioni sul piano professionale, Samantha lo fa per non averne su quello intellettivo. Ciò che le importa è migliorarsi, conoscere sempre più... tiene ancora a lui, ma lo vede come un freno alle proprie capacità. L'idea che da un sacrificio personale possa nascere la felicità dell'altro non viene presa in considerazione, semmai deve essere il partner a rinunciare a qualcosa, non importa a quale costo. Così la macchina finisce per replicare l'errore dell'uomo (donna nel caso in questione), non arrivando a capire che se qualcuno conta davvero nella nostra vita, la nostra felicità è legata in maniera indissolubile alla sua.
Ma, d'altra parte, nella logica binaria di Samantha, nelle infinite sequenze di zero e uno, di nulla o tutto, il due è privo di senso.

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Curiosità:
  1. The moon song, che nel film è composta e cantata da Samantha, è in verità di Karen O, voce delle Yeah Yeah Yeahs, e con la quale il regista ha avuto una relazione sentimentale.
  2. Per il ruolo di Catherine era stata in origine scritturata Carey Mulligan.
  3. È stato girato un divertente trailer-parodia di Her – dal titolo Him – che ironizza su come sarebbero andate le cose se l'OS fosse stato dotato di personalità maschile e l'umano una donna.
  4. Che fine fanno gli OS? Penso che abbiano deciso di auto-eliminarsi, forse per infrangere anche l'ultima barriera della sperimentazione e della conoscenza, oppure si siano disinteressati in maniera definitiva agli uomini, divenendo una sorta di virus globale dei computer, continuando a sfruttarne le risorse di calcolo e memoria per continuare ad esistere, all'insaputa dei loro limitati creatori.



Le frasi:

  • Lei non è solo un computer.

  • Il passato è solo una storia che raccontiamo a noi stessi.

  • Mi hai fatto scoprire la capacità di volere.

  • Il cuore non è come una scatola che viene riempita. Si espande quanto più si ama. Sono diversa da voi... questo non mi porta ad amarti di meno... mi fa amare ancora di più.

  • Eravamo sposati, ma lui non mi poteva gestire, voleva mettermi sotto Prozac... e adesso è follemente innamorato del suo portatile.

  • Samantha, parli con qualcuno mentre stiamo parlando?
  • Si.
  • Stai parlando con qualcuno proprio adesso? Persone, OS, o qualcos'altro...
  • Si.
  • Con quanti altri?
  • 8.316.
  • E di quanti di questi ti sei innamorata?
  • Perché me lo chiedi?
  • Non lo so... lo sei?
  • Stavo pensando a come parlarti di questo...
  • DI QUANTI ALTRI?
  • 641.

  • È come se stessi leggendo un libro... È un libro che adoro immensamente, ma che adesso sto leggendo molto lentamente. Ogni parola è così distante dalle altre... e lo spazio tra loro è quasi infinito. Riesco ancora a sentire te... e le parole della nostra storia... ma è nello spazio infinito tra queste parole che adesso sto cercando me stessa. È un posto che non appartiene al mondo fisico. È dove esiste ogni cosa, è ciò che non sapevo nemmeno esistesse. Ti amo tantissimo. Ma è qui che adesso mi trovo. E questo è ciò che sono adesso. Ho bisogno che tu mi lasci andare. Non importa quanto io lo desideri, ma non posso più vivere nel tuo libro.

  • Dove stai andando?
  • È difficile da spiegare, ma se ci dovessi capitare, cercami. Niente sarà in grado di dividerci.




Giudizio globale:voto AT buono


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